Cedolare secca per tutti?
03/12/2018L’articolo 9 del Disegno di Legge della Stabilità 2019 estende la possibilità di usufruire del regime agevolato della cedolare secca al 21% anche per gli immobili commerciali detenuti da privati e concessi in locazione.
Non sarà un’applicazione automatica, infatti i contratti di locazione dovranno soddisfare alcuni requisiti, ovvero:
- riguardare unità immobiliari classificate nella categoria catastale C/1 e con superficie fino a 600 mq, escluse le pertinenze, e relative pertinenze locate congiuntamente;
- essere stipulati nell’anno 2019.
La cedolare secca sugli affitti commerciali non sarà applicabile per i contratti stipulati nel 2019 qualora al 15 ottobre 2018 risulti in essere un contratto non scaduto, tra i medesimi soggetti e per lo stesso immobile, interrotto in anticipo rispetto alla scadenza naturale.
Quali tasse sostituisce?
L’imposta piatta sugli affitti commerciali, pari al 21% come quella sulle unità immobiliare a destinazione abitativa sostituisce le seguenti imposte e tasse che si dovrebbero comunemente versare e che sono:
- Irpef;
- Addizionale regionale e Addizionale comunale (per la parte derivante dal reddito dell’immobile);
- Imposta di registro (compresa quella su risoluzione e proroga del contratto di locazione)
- Imposta di bollo (compresa quella, se dovuta, sulla risoluzione e sulle proroghe)
Attualmente la cedolare secca può essere applicata solo agli immobili censiti come C/1 con un’aliquota del 21%, tuttavia sono in atto emendamenti alla manovra per l’allargamento dei confini della cedolare anche ad altre tipologie di fabbricati a seconda delle quali potrebbe essere prevista un’aliquota specifica.
Autore: Antonia Maria Fiorella Turba
Fonte: Il sole 24 Ore