Cosa fare in caso di lavoratore positivo

20/10/2020

Gentili Clienti,

nel caso in cui un lavoratore risulti positivo al COVID lo stesso deve immediatamente darne comunicazione al datore di lavoro.

Quest’ultimo deve comunicare tempestivamente tale circostanza e gli eventuali contatti lavorativi, al medico del lavoro.

 

TRACCIAMENTO CONTATTI

Il medico del lavoro provvederà alla segnalazione alla ATS e procederà agli interventi del caso anche verificando i contatti lavorativi stretti a lui segnalati.

Nel periodo dell’indagine il datore di lavoro potrà chiedere agli eventuali possibili contatti stretti di lasciare cautelativamente il luogo di lavoro, secondo le indicazioni dell’Autorità sanitaria.

 

Si definisce Contatto Stretto:

  • una persona che vive nella stessa casa di un caso di COVID-19;
  • una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso di COVID-19 (per esempio la stretta di mano);
  • una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso di COVID-19 (ad esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati);
  • una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso di COVID-19, a distanza minore di 2 metri e di durata maggiore a 15 minuti;
  • una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d'attesa dell'ospedale) con un caso di COVID-19 per almeno 15 minuti, a distanza minore di 2 metri;
  • un operatore sanitario od altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso di COVID19 oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso di COVID-19 senza l’impiego dei DPI raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei;
  • una persona che abbia viaggiato seduta in aereo nei due posti adiacenti, in qualsiasi direzione, di un caso di COVID-19, i compagni di viaggio o le persone addette all’assistenza e i membri dell’equipaggio addetti alla sezione dell’aereo dove il caso indice era seduto (qualora il caso indice abbia una sintomatologia grave od abbia effettuato spostamenti all’interno dell’aereo, determinando una maggiore esposizione dei passeggeri, considerare come contatti stretti tutti i passeggeri seduti nella stessa sezione dell’aereo o in tutto l’aereo).
  • Il collegamento epidemiologico può essere avvenuto entro un periodo di 14 giorni prima o dopo la manifestazione della malattia nel caso in esame.

Si definisce Caso Confermato:

  • Una persona sintomatica con esito di tampone nasofaringeo POSITIVO per nuovo coronavirus
  • Una persona anche asintomatica con esito di tampone nasofaringeo POSITIVO per nuovo coronavirus

 

Per il Caso Confermato, ATS avvia l’inchiesta epidemiologica, volta ad individuare i suoi contatti stretti, viene attuata telefonicamente da operatori sanitari di ATS che devono presentarsi con nome e qualifica e lasciare il riferimento telefonico dello studio-ufficio.

L’inchiesta è svolta registrando i dati su apposita modulistica/software in uso e i contatti devono essere sottoposti a quarantena con sorveglianza telefonica. Il Medico di base resta il riferimento unico per la valutazione delle condizioni cliniche del paziente. In caso di necessità il paziente può rivolgersi all’operatore sanitario di ATS che ha attivato l’inchiesta.

 

SANIFICAZIONE LOCALI

Dopo eventi COVID devono essere sanificati i locali (no semplice pulizia) secondo le indicazioni fornite dal Ministero della Salute.

Il DPCM del 13 ottobre 2020 prevede il ricorso agli ammortizzatori sociali per permettere le operazioni di sanificazione.

 

QUARANTENA DEI COLLEGHI

I colleghi individuati come contatti stretti del lavoratore positivo verranno posti in quarantena della durata di 14 giorni a decorrere dall’ultima esposizione al caso o, in alternativa di 10 giorni dall’ultima esposizione con effettuazione nel decimo giorno di un test antigenico o molecolare con risultato negativo.

Mentre chi non è stato un contatto stretto non è prevista né la quarantena, né l’esecuzione di test diagnostici.

Il Messaggio INPS n. 3653 del 9 ottobre 2020 prevede per i lavoratori posti in quarantena, la possibilità di svolgere l’attività lavorativa, sulla base degli accordi con il proprio datore di lavoro, presso il proprio domicilio in smart working. Diversamente il periodo trascorso in quarantena con sorveglianza attiva o in permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva verrà equiparato a malattia, pertanto il lavoratore dovrà produrre apposito attestazione di malattia.

 

MALATTIA E CASSA

Se durante il periodo di malattia per l’azienda o l’unità produttiva è attiva la cassa integrazione, o altro ammortizzatore sociale, con sospensione a zero ore, prevarrà il trattamento di integrazione salariale sul trattamento di malattia.

 

INFORTUNIO PER COVID

Nel caso di comprovato contagio di un lavoratore sul luogo di lavoro o durante lo svolgimento dell’attività lavorativa, il datore di lavoro dovrà effettuare la denuncia di infortunio in occasione di lavoro per infezione da Covid-19. Pertanto l’evento verrà trattato come infortunio e non come malattia. Il riconoscimento dell’origine professionale del contagio non ha alcuna correlazione con i profili di responsabilità civile e penale del datore di lavoro, che è ipotizzabile solo in caso di violazione della legge o di obblighi derivanti dai protocolli e nelle linee guida governativi e regionali.

 

RIENTRO A LAVORO

I lavoratori positivi al COVID 19 potranno rientrare in Azienda solo con una preventiva comunicazione avente ad oggetto la certificazione medica da cui risulti la “avvenuta negativizzazione” del tampone.

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